11 luglio 2007

La gabbia d'oro

Un falco, un giorno, durante il suo volo, sentì il cinguettio di un canarino e gli volò incontro attirato dall'idea di un buon pasto.
Arrivato vicino alla fonte dell'allettante suono, si accorse che si trattava di un canarino grassottello rinchiuso in una bellissima gabbia d'oro sul davanzale di un balcone.
Atterrò anche lui sul davanzale e, incuriosito, cominciò ad osservare la scena.
"Non c'e' modo per entrambi di aprire questa gabbia, povero falco!" Esordì il canarino.
Il falco notò, in effetti, che lo sportello era chiuso da un lucchetto.
"Non t'invidio" aggiunse l'uccellino "Io qui ho tutto ciò che mi serve, cibo, acqua e protezione e non devo volare, come te, per miglia per procurarmi un pasto".
Il rapace osservò, con fare annoiato, ancora qualche secondo, la scena poi spiccò il volo e si librò in alto, sempre più in alto, fino a che gli occhi del canarino lo videro scomparire nell'azzurro del cielo.
L'uccellino sapeva di doversi sentire felice per lo scampato pericolo, ma non riusciva a capire da dove venisse quel nodo di pianto che gli doleva nella gola.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sì sì, il falco e il canarino sono due tratti di te che tieni separati.cmq i falchi non cantano, non ne hanno bisogno :-)))bacio