30 luglio 2007

Un vecchio, il cielo, i ciocchi e l'uovo

Una volta, viveva, poco fuori da un villaggio, un vecchio uomo che godeva della fama di saggio.
Un giovane contadino del paese, dubbioso su una decisione amorosa tra due spasimanti pensò di rivolgersi al vecchio per avere consiglio.
Si recò alla sua dimora a chiedere udienza, ma il vecchio, avendo alcune faccende impellenti da sbrigare, lo congedò dicendo che lo avrebbe ricevuto, con più calma, la sera seguente.
Il giovane allora si recò all'osteria e, per farsi vanto della considerazione ricevuta da una così importante persona, raccontò a buona parte degli altri avventori ed all'oste dell'appuntamento.
La voce si diffuse in fretta, molti per vanto (o per invidia) dissero di essere stati, anch'essi, invitati a partecipare e, come si sa, le voci passate di bocca in bocca divengono sempre più sensazionali ad ogni passaggio.
Fu così che, il giorno seguente, si era diffusa la voce, in tutto il paese e in quelli circostanti, che il saggio, quella sera, avrebbe rivelato grandi segreti sulle scelte d'amore.
Il giovane stesso si convinse di aver capito male e che, in effetti, il vecchio intendeva dirgli che nel discorso tenuto il giorno seguente avrebbe trovato la soluzione anche ai suoi problemi di cuore.
La sera, davanti alla casa del saggio si radunò una folla. Il giovane vergognandosi della sua, presunta, presunzione rimase più distante nascosto tra gli altri "ricercatori di saggezza".
Quando la porta del vecchio si aprì e lui ne uscì, il mormorio della folla si placò e tutti tesero le orecchie per sentire le sue parole.
Il saggio scrutò per qualche minuto in silenzio la folla, poi alzò, per qualche istante lo sguardo al cielo e si diresse verso la legnaia.
Poco dopo fu di ritorno con un uovo nella mano sinistra e due ciocchi di legno sotto il braccio destro.
Scrutò ancora qualche secondo la folla, poi, con un brusco movimento ruppe l'uovo contro uno dei ciocchi e torno in casa chiudendosi la porta alle spalle.
Subito la gente cominciò a parlare col vicino cercando di interpretare il messaggio del vecchio.
C'era chi diceva che il cielo rappresentava il destino, i ciocchi di legno rappresentavano gli innamorati e l'uovo il fragile concetto dell'amore.
Altri sostenevano che la donna era delicata come l'uovo se messa tra due contendenti rappresentati dai ciocchi e solo il cielo poteva salvarla.
C'era, ancora, chi affermava che i legni erano le scelte su cui l'uovo, che rappresentava la decisione dell'uomo, poteva infrangersi e sotto lo sguardo del cielo.
Altri paragonavano l'uovo alla fertilità e quindi sostenevano che il ciocco sporco d'uovo era la donna che serviva solo per procreare.
La discussione, nei giorni seguenti, fu fervente, favorita anche dal vino che la gente beveva, costretta dalla pioggia, nelle osterie.
Alcuni, specialmente chi era troppo lontano e non aveva potuto vedere bene o non era stata affatto presente e parlava per "sentito dire", arrivarono a sostenere, addirittura, che l'uovo si fosse materializzato dal nulla come per magia oppure che, nell'istante in cui il saggio aveva alzato lo sguardo, stesse passando una cometa o un carro volante con una donna alla guida.
Col passare dei giorni qualcuno si fece rappresentante di un'interpretazione piuttosto che di un'altra radunando, attorno a se, gruppi di seguaci.
Si formarono perfino dei gruppi che sostenevano che il fatto non fosse mai accaduto e che era tutta una cospirazione montata a regola d'arte per negare il diritto di amare da parte del sistema.
Le teorie con più seguaci si scissero in correnti diverse originando più gruppi.
I gruppi più piccoli cominciarono a stringere alleanze strategiche con altri, anche se avevano idee incompatibili, al solo scopo di sopravvivere a quelli piu grossi.
Presto in ogni paese presero piede diverse correnti d'idee e chi non era in accordo con l'interpretazione in vigore nel luogo fu invitato a trasferirsi in quello più consono alle sue teorie.
Nessuno riteneva opportuno scomodare nuovamente il vecchio per chiedere ulteriori spiegazioni riguardo un argomento che avevano tutti la presunzione di aver capito perfettamente.
Si era quasi giunti ad una guerra, quando un tale, un po' più saggio degli altri, stanco di non capire chi avesse ragione e chi torto, decise di recarsi dal vecchio per chiedere quale fosse la verità.
Si recò alla sua abitazione di nascosto dai vari "rappresentati d'interpretazioni" che gli vietavano di recare disturbo al vecchio, più che altro con l'intento di evitare che altre persone potessero formulare teorie più valide delle loro rubandogli così i seguaci.
Accomodatosi nella dimora, chiese la spiegazione delle azioni che il saggio (ignaro delle conseguenze) aveva compiuto.
L'anziano, allora, spiegò di essere uscito incuriosito dal rumore della folla, poi, avendo sentito il silenzio, di essersi adeguato alla situazione tacendo anche lui.
Continuò raccontando che, una volta fuori, ricordandosi dell'appuntamento preso il giorno prima, aveva cercato di scorgere tra la folla il suo ospite e che poi aveva osservato il cielo notando che le nuvole coprivano le stelle.
Capendo, da questo, che la notte avrebbe probabilmente piovuto, disse di aver deciso di portare della legna in casa per il camino e, passando davanti all'aia, di prendere l'unico uovo già deposto per averlo a colazione l'indomani senza dover infangarsi i piedi uscendo.
Spiegò, in fine, di essersi fermato davanti alla porta per vedere se, nel frattempo, l'ospite fosse giunto, ma, in quell'istante, il braccio destro ormai stanco stava per fare cadere il ciocco così, istintivamente, lo aveva fermato col sinistro, rompendo l'uovo.
L'uomo rimase deluso della banalità della spiegazione e quando tentò di raccontarlo agli altri non fu creduto o fu biasimato per aver trasgredito alla regola di non importunare il saggio e convinto a, quindi, a tacere la cosa.
Fu per questo che la guerra scoppiò veramente, durante una battaglia venne bruciata (non si sa se accidentalmente o meno) la capanna con dentro il saggio e di tale atto fu accusato l'uomo che sosteneva di averci parlato che fu ucciso nel tentativo di catturarlo.
Nessuno seppe mai la verità e tuttora non sappiamo perché ci stiamo scannando a vicenda.

18 luglio 2007

Tabù

Ci sono parole che non vanno mai pronunciate, queste parole sono dette tabù.
Non sto parlando delle bestemmie durante i reality, quelle, al massimo, possono costare la squalifica e qualche mese d'esclusione dal circuito mediatico; ce ne sono di più pericolose.
Nell'agosto 2002 Tremonti propose l'utilizzo di banconote di carta da uno e due euro in sostituzione delle monete; l'allora presidente della BCE, Willem Frederik Duisenberg fece notare l'idiozia della proposta spiegando pubblicamente che i proventi del sulle monete metalliche sono a favore dello stato mentre quello sulle banconote di carta vanno alle banche (Repubblica, 13/12/2002). Da allora la sua posizione si fece sempre più scomoda.
Wil Duisenberg fu ritrovato morto nella sua villa nel sud della Francia il 31 luglio 2005 in circostanze misteriose.
L'ex questore di Genova, Arrigo Molinari, aveva citato la Banca d'Italia per . L'udienza avrebbe dovuto tenersi il 5 Ottobre 2005 ma fu assassinato, nel corso di una rapina, nel suo letto, a coltellate, il 27 settembre 2005.
Nella gazzetta ufficiale delle Comunità europee (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) la ricerca di tale parola non da esito a meno che non si sostituisca il quarto carattere della parola con un punto ed il quinto con uno spazio.
Sul blog di Beppe Grillo non solo non è presente questa parola ma è impossibile addirittura inserirla in commenti o in altro modo.
Non starò a spiegarvi come funziona questa cosa, la mia intenzione era solo di risvegliare l'interesse del lettore, ci sono persone più indicate di me a spiegare il funzionamento queste truffe.
Vorrei, comunque, sottoporre al vostro interesse altre parole che non scriverò se non in formato grafico nell'immagine che segue.


Viviamo in un periodo di grande oscurantismo e, ironicamente, lo definiamo "era delle telecomunicazioni".

11 luglio 2007

Trasloco

I post che seguono li ho riportati qui da un blog che avevo in precedenza ed ho chiuso questa sera per motivi che non starò a spiegare.
Per questo motivo risultano tutti pubblicati in data odierna ma, laddove aveva un senso farlo, ho specificato la data in cui sono stati scritti.

La gabbia d'oro

Un falco, un giorno, durante il suo volo, sentì il cinguettio di un canarino e gli volò incontro attirato dall'idea di un buon pasto.
Arrivato vicino alla fonte dell'allettante suono, si accorse che si trattava di un canarino grassottello rinchiuso in una bellissima gabbia d'oro sul davanzale di un balcone.
Atterrò anche lui sul davanzale e, incuriosito, cominciò ad osservare la scena.
"Non c'e' modo per entrambi di aprire questa gabbia, povero falco!" Esordì il canarino.
Il falco notò, in effetti, che lo sportello era chiuso da un lucchetto.
"Non t'invidio" aggiunse l'uccellino "Io qui ho tutto ciò che mi serve, cibo, acqua e protezione e non devo volare, come te, per miglia per procurarmi un pasto".
Il rapace osservò, con fare annoiato, ancora qualche secondo, la scena poi spiccò il volo e si librò in alto, sempre più in alto, fino a che gli occhi del canarino lo videro scomparire nell'azzurro del cielo.
L'uccellino sapeva di doversi sentire felice per lo scampato pericolo, ma non riusciva a capire da dove venisse quel nodo di pianto che gli doleva nella gola.

La lente

Di questi tempi, per me, sarebbe stato molto più semplice.
Ma facciamo un passo indietro: sto parlando del fenomeno del bullismo.
Mi ricordo alle elementari (elencati in ordine "gerarchico") di Salvatore, Gianluca, Gabriele e (solo in quinta) il ripetente Alessandro.
Erano dei bulli sotto tutti gli aspetti, ma all'epoca venivano definiti "bambini particolarmente vivaci".
Ne subivo di tutti i colori tra furti e pestaggi e, al culmine della sopportazione, reagivo ma, fesso come ero, spesso, senza curarmi di farlo di nascosto dai maestri (si! Al plurale perché la mia classe "sfigata" ne cambiava, mediamente, due all'anno).
Purtroppo all'epoca non c'erano telefonini con videocamera nemmeno nei film di spionaggio futuristico e a far fede, quindi, era il registro di classe.
Ecco, perciò, gli ennesimi processi e tutti, genitori compresi, a colpevolizzarmi con la conseguenza di farmi arrivare a pensare che fossero i bulli ad avere ragione.
Il desiderio di avere, anche io, ragione mi spingeva ad ammirarli e prenderli come esempio ma era impossibile imitarli a causa dei miei vincoli ad un senso di giustizia fermamente inculcato nella mia educazione.
Ho esordito affermando che sarebbe stato più SEMPLICE proprio perché, nemmeno allora, era impossibile venirne fuori e, facendo di necessità virtù, trovai modo di farlo.
Unendo le mie doti da bimbo "cervellotico" allo scaltro carisma d'Alberto formammo una squadra davvero forte.
Ecco, quindi, nascere giochini davvero diabolici. Di uno in particolare sono ancora particolarmente fiero e lo racconto come esempio.
Ci munivamo di una lente che usavamo per concentrare in un piccolo punto i raggi solari.
Questo punto era sito sul dorso della mano di chi voleva cimentarsi nel battere il record di secondi trascorsi sul mio fido orologino digitale, marca "Planar Quarz", senza spostarla.
Detto cosi sembra banale, ma bisogna tenere conto di due "piccoli" accorgimenti.
Quando la prova era effettuata sulla mano di uno di noi due la lente veniva messa meno a fuoco e produceva, ovviamente, meno calore.
Avevamo, inoltre, cura di battere il record di Salvatore di uno o due secondi alla volta, così, da spingerlo ad accettare una nuova sfida che gli lasciavamo, anche con l'inganno, vincere ma non senza dolore protraendo, in questo modo, il gioco molto a lungo.

Dedico questo racconto al mio carissimo amico Alberto e ai nostri primi 30 anni d'amicizia.

I sogni son desideri

Sei anni fa, in un locale, sentii cantare un gruppo e ricordo di aver desiderato, quella sera, poter cantare, un giorno, con loro le canzoni dei Beatles con seconde voci coretti ecc.
Intanto mi ero ripromesso di andarli a sentire nuovamente ma poi (anche per pigrizia) ne ho perso le tracce.
...
Dissolvenza (come nei film quando si passa da eventi del passato alla situazione attuale).
...
Sabato sono andato al solito circolo aspettandomi di trovarci alcuni amici che cantavano ed, invece, ecco ricomparire questo gruppo.
Essendo piccolo l'ambiente, mi hanno sentito cantare dai tavolini ed invitato a farlo sul palco col microfono.
Vista di per se e' una situazione piacevole non troppo speciale ma mi piace interpretarla come una conferma di ciò che avevo detto qualche ora prima ad una persona.
I desideri possono avverarsi se non si smette di coltivare i propri sogni.

La nostra amica TV

Ciao sono la tua televisione.
Sono qui per spiegarti come stanno le cose, per evitarti l'inutile fatica di ragionare, di pensare.
E poi cosa serve pensare? quello lascialo fare ai secchioni, basta essere piacevoli come una pupa.
Non ci credi? te lo dimostro! guarda come i secchioni muoiono dietro alle pupe e come esse vivono bene anche senza di loro, pur non distinguendo la foto di Dante Alighieri da quella di un nativo americano (indiano per te).
Ma se ancora (da benpensante) non condividi questa tesi, ti ho già fornito l'esempio a cui accomunarti: Quello Sgarbi che, in nome della decenza, diventa il più indecente di tutti... e tu non vuoi essere come lui vero?
Le notizie le spiego io, filtro le cose interessanti da quelle da non considerare: Che ti importa della fame del mondo che ammazza più di 10 milioni di bambini all'anno (30.000 al giorno)? Pensa alla bambina Bielorussa che non viene data in adozione o quel bambino rapito cosi il problema ti sembrerà piccolissimo e circoscritto a qualche caso che desta scalpore. Pensa a quei poveretti dell'isola dei famosi che devono accontentrsi di qualche pesce e del cocco.
Che ti importa se le banche non contente di fare cartello si fondono fino ad ottenere un unico monopolio privato della banca d'Italia, sono problemi di alta finanza che non ti riguardano (salvo che poi ti trovi rate del mutuo galattiche e spese di conto che superano gli interessi).
Non nominiamo poi quella parola tabù, , perché tanto non capiresti (anche perché se lo capissi scoppierebbe la rivoluzione) pensa, piuttosto, a che guaio la Juve in serie B, la Lecciso che abbandona Albano o a quel calciatore che cornifica la velina!
Poi, anche se capissi tutto questo, ti ho già fatto vedere attraverso film, telefilm e qualsiasi altro genere di finzione che il delitto non paga e che, se ti metti contro il sistema, ci sono i CSI che ti beccano e te la fanno pagare: Sbagli se pensi di poterla fare franca!
Quindi smetti pure di pensare per conto tuo perché io ti posso offrire la via per ottenere la vera felicità o, quanto meno, ti posso indicare quel modello che devi impegnarti a raggiungere ma senza fornirtene gli strumenti adeguati.
E allora eccoti uomo d'affari svegliarti la mattina freschissimo con due figli biondi come albanesi e intelligenti come Leonardo ed una moglie così giovane che dovrebbe averli concepiti quando aveva 12 anni.
Ed eccoti uscire, con la ventiquattr'ore da uomo d'affari, dal casolare di montagna per poi, affrontando 3 minuti di strada, raggiungere il centro città a bordo della tua macchina che fa, come per magia, scomparire il traffico.
Per ogni tuo problema ho la soluzione:
Per quelle rare volte in cui non stai tanto bene ho subito la medicina giusta.
Ho l'assorbente miracoloso che rende tua moglie affabile nel periodo premestruale e a poi ancora più sportiva ed arzilla in quei giorni.
Se vuoi smettere di fumare ti spiego attraverso la pubblicità progresso quanto sia difficile farlo e quanto tu abbia bisogno di cicche alla nicotina (che sono come curare un tossico dipendente con l'eroina) e dei consigli di un medico.
Perdonami se ti nascondo che il metodo più semplice per smettere è quello di non accendere più una sigaretta e che quello che ti da più fastidio nello smettere è proprio la paura, alla quale ho contributo, della privazione del fumo.
Ma non preoccuparti nemmeno dei tuoi figli. Ci penso io ad indicarti cosa possono vedere e cosa no, in modo che io possa organizzare meglio gli interventi pubblicitari che hanno maggior effetto su quelle giovani menti plasmabili.
Per questo ti do tutti i mezzi per evitare che tuo figlio possa vedere due che fanno sesso ma lascio che guardi notizie sulla guerra e omicidi perché si sa: Quello che i bambini vedono poi da grandi lo fanno.
Perché ti dico tutte queste cose? perché tanto so di averti in pugno e che non lo ammetterai nemmeno davanti all'evidenza! non mi credi? Bene, stasera prova a tenermi spenta e poi vedremo chi ha ragione!

Una favola per le principesse.

Una volta, una bellissima principessa conobbe un giovane soldato.
Solevano incontrarsi nel giardino del castello ed il giovane intratteneva la fanciulla con racconti di guerre, avventure e popoli lontani.
Col passare del tempo, però, il soldato si innamorò dell'incantevole principessa e comincio a palesare tale sentimento.
Non ritenendolo all'altezza del suo rango lei non voleva cedere alle lusinghe ma, avendo comunque simpatia per lui, non aveva animo di esprimere tale decisione.
Facendosi le richieste sempre più insistenti, decise di rivolgersi alla vecchia e saggia balia confidando di ricevere un consiglio per risolvere, in modo consono alla sua nobiltà, tale situazione.
La fanciulla, il giorno dopo, come concordato con la balia, portò il soldato in una zona del giardino visibile dalla finestra delle sua camera, chiese al giovane di raccogliere alcune pietre e disporle a formare un cerchio della larghezza di due braccia.
L'innamorato non fece domande ed eseguì il suo compito con diligenza.
Completato il cerchio, chiese a lui di entrarvi e rimanervi dentro cento giorni con la promessa che, se non ne fosse mai uscito, al centesimo giorno lei sarebbe passata a prenderlo e lo avrebbe condotto per mano all'altare.
Pensava, in questo modo, di liberarsi delle sue richieste fintanto che lui fosse rimasto nel cerchio e di essere esonerata dal dispensare un rifiuto nel momento in cui lui ne fosse uscito.
Inizialmente faceva recapitare al giovane solo avanzi di cibo ed acqua ma, col passare dei giorni, notando la determinazione del giovane capì quanto quell'amore fosse puro e profondo.
Passò sempre più tempo ad ammirarlo mentre resisteva stoicamente sotto la pioggia o dormiva illuminato dalla luce della luna e, col crescere dell'amore di lei, i cibi portati divennero sempre più buoni e, lo spasimante, cominciò a ricevere ogni genere di conforto come coperte e vestiti puliti ogni giorno.
L'amore crebbe e, al novantanovesimo giorno, lei lo guardò dalla finestra col cuore colmo di felicità perché l'indomani si sarebbe donata in sposa ad un'amante così degno del suo amore eterno.
La mattina dopo corse al cerchio di pietra ma lo trovò vuoto, lui, stanco di essere messo alla prova, se ne era andato.

Lettera a Silvio

Gentile Ex Presidente del Consiglio,
Le scrivo per comunicarLe che, avendo sentito in televisione le Sue dichiarazioni, il mio testicolo destro (molto suscettibile) si è sentito fuori posto ed ha immediatamente cercato di spostarsi a sinistra come tutti gli altri "coglioni".
Ovviamente, spingendo per ottenere lo spazio a sinistra, ha fatto schizzare l'abituale occupante a destra.
Ne risulta che il Suo discorso mi ha causato un giramento di palle.

Distinti saluti,
MatoLuzahan

P.S. Approfitto delle Sue conoscenze riguardo gli antichi miti (che ci ha dato, a suo tempo, modo di constatare citando la leggenda di "Romolo e Remolo") per chierLe la soluzione ad un quesito che mi assilla: Il titano Crono che soleva magiare i propri figli è da considerarsi comunista?

Ipocriti!!!!!

Sono stanco di leggere articoli di giornali e blog di gente scandalizzata perché una bomba ha ammazzato 40 o 50 persone tra cui due o tre turisti occidentali sul posto per passare qualche giorno da signori approfittando del maggior potere della propria economia nazionale.
Scusatemi se, con tutto il rispetto per i genitori e l'odio per gli assassini, non mi aggiungo al coro dei "compartecipi al dolore per Tommy" ma anzi, quando ho visto le immagini dell'interno della casa (fratellino minorenne compreso) dopo la notizia della sua morte, trasmesse dal tg4 come si trattasse di un reality show, ho spento la tv sdegnato.
Perdonatemi se non espongo la mia idea sull'opportunita o meno di inviare eserciti armati a "civilizzare" altri popoli e se penso a Quattrocchi come ad un mercenario e non come ad un eroe.
Chiedo venia se non me ne frega nulla di sapere chi ha ammazzato il bambino di Cogne e se penso alla madre come una delle vittime di una storia terribile indipendentemente da cosa sia realmente successo. Parlo ora, quando la situazione si è "raffreddata", di certe cose per non sfruttare "l'onda della notizia" e le cito solo come esempi lampanti come potrei citare altri milioni di storie che ci "indignano" quotidianamente.
Certo non sono belle cose ma sono problemi del tutto marginali rispetto ai 30.000 bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni giorno a causa di malattie che si potrebbero facilmente prevenire o curare, per fame o per disidratazione mentre noi siamo impegnati a scandalizzarci del fatto che la Lecciso ha lasciato Albano.
Ma "fortunatamente" qualche cosa si muove, perchè, mentre la maggior parte di cervelli sono impegnati a stabilire se è lecito o no bruciare bandiere di altri paesi, alcuni benpensanti si sono posti l'obbiettivo di ridurre di due terzi questa cifra entro i prossimi dieci anni (dicevano così anche 10 anni fa ma non e' cambiato nulla) così ne morirebbero "solo" 10.000 al giorno (cifra inaccettabile comunque).

Ora, francamente, non me ne frega un [beep] che voi siate o no d'accordo con quanto scrivo perché in fondo siamo tutti (io per primo) degli ipocriti pronti a scandalizzarci per ogni "idiozia mediatica" ma ben attenti a non sacrificare nulla (all'infuori di qualche euro di obolo che comunque non ci cambia la vita) del nostro benessere a favore di ciò che predichiamo giusto.

Ottovolante


Ti si para davanti la salita, la affronti lentamente e poi iniziano le "montagne russe"...
Nel giro non ci sono "loop" o "cavatappi" ma nemmeno binari che ti vincolano, le direzioni, gli svincoli, le traiettorie e la velocità le scegli tu.
Dove si trova questa "giostra" così speciale? Io ne ho trovato uno nel pavese (in un agriturismo) ma ce ne sono molti in giro basta saperli cercare.
L'unico problema è dato dal fatto che le vetture si devono portare da casa ed i graffi provocati da rami e rovi rimangono al proprietario come ricordo, ma lo rifarei mille volte.

L'angolo

Circa 30 anni fa c'era una vietta che faceva angolo retto con la via in cui abitavo.
Poco più avanti dell'incrocio due cancelli contrapposti ai due lati della via davano accesso ai cortili dei rispettivi palazzi e venivano quotidianamente utilizzati dai bambini come porte di calcio per la partitella.
Ogni tanto qualcuno gridava "macchina!" e il gioco si interrompeva per il tempo necessario a far transitare il veicolo ma questo avveniva, mediamente, meno di due volte a partita.
Finita la partitella si dava fondo alle monetine da 50 lire per comprare un ghiacciolo al bar tabacchi che faceva angolo tra le due vie.
Ogni tanto qualche cantante più o meno famoso passava da quelle parti per recarsi nelle sale di registrazione della casa discografica sita dalla parte opposta dell'incrocio, ma di raro l'evento destava abbastanza interesse tra i bimbi da fare interrompere la partita.
Sia la casa discografica che l'industria farmaceutica nella via principale che la compagnia di trasporti della vietta avevano un parcheggio interno per i dipendenti.
Nella zona c'erano molte famiglie che non disponevano di auto ed erano, comunque, rarissimi i nuclei famigliari con più di un auto.
La via rimaneva per questi motivi sempre sgombra da auto parcheggiate dal momento che si poteva trovare parcheggio poco distante in modo da evitare di dare disturbo ai giovani calciatori e, nel contempo, evitare il rischio di trovare i segni del pallone su un bene cosi di valore come un'automobile.


... Il tempo passa e le cose, lentamente ma inesorabilmente, cambiano...


La via principale ora e' a senso unico e costituisce un importante arteria di traffico.
La vietta è anche essa trafficata (tanto da renderne pericoloso persino l'attraversamento per un bambino).
Non passano più cantanti e l'evento classico dell'incrocio e' il grave incidente automobilistico che avviene con una cadenza media settimanale.
La casa discografica non c'e più ed al suo posto (tra le varie attività) c'e' un circolo "tematico" da cui la sera escono individui ubriachi e molesti fino a circa le 4 di notte, fortunatamente l'omosessualità è più accettata di allora ma rimane, comunque, la mancanza di buon gusto nel vivere la propria sessualità (indipendentemente dal tipo) in luoghi aperti (o quasi) al pubblico.
Il tabaccaio si è separato dal bar dopo che il gestore è stato assassinato durante una rapina.
Al posto dell'industria farmaceutica (rimasta a lungo chiusa per fallimento) è sorto un grosso centro commerciale ed un discount dove prima vi era la compagnia di trasporto merci.
Per parcheggiare l'auto non bisogna andare tanto per il sottile e "ficcarla" nel primo posto disponibile (specie la sera quando apre il circolo o nei periodi in cui i parcheggi dei supermercati non sono sufficienti per la clientela).
Nonostante questo ora non basta più percepire uno stipendio medio per permettersi comprare (con un mutuo) una casa da quelle parti.


... Il tempo passa ed alcune cose, lentamente ma inesorabilmente, peggiorano...

La Leggenda dell'Acchiappasogni

[28-05-2006]

Tanto tempo fa quando il mondo era giovane, una anziana guida spirituale Lakota, mentre si trovava su un'alta montagna, ebbe una visione.
Nella sua visione, Iktomi, il grande maestro dei trucchi ed in insegnante di saggezza, comparve sotto forma d'un ragno.
Iktomi gli parlò in una lingua sacra che soltanto le guide spirituali Lakota potrevano capire.
Il ragno, prese il cerchio di salice dell'anziano al quale erano attaccate piume, e crine di cavallo abbellite da perline iniziò a tesservi dentro una ragnatela.
Nel mentre parlava all'anziano dei cicli della vita... di come cominciamo le nostre vite come neonati, attraversiamo l'infanzia fino all'età adulta e, per concludere, arriviamo alla vecchia età dove abbiamo bisogno che ci si prenda cura di noi come bambini completando il ciclo.
Poi disse, sempre tessendo, che in ogni periodo della vita vi sono molte forze, alcune buone e altre cattive, ascoltando le forze buone queste si verrà guidati nella giusta direzione, ma ascoltando quelle cattive si andrà nella direzione sbagliata e questo potrebbe recare danno.
Infine Iktome consegnò all’anziano il cerchio con la rete e disse:
“La ragnatela è un cerchio perfetto con un buco nel centro, utilizzala per aiutare la tua gente a raggiungere i loro obiettivi, facendo buon uso delle idee, dei sogni e delle visioni. Se crederete in WAKAN TANKA, la rete tratterrà le vostre visioni buone, mentre quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale”.
Da allora i Lakota tengono all'entrata del loro tepee questo oggetto per filtrare i sogni e le visioni.

Questa leggenda e' quella del popolo Lakota ma ne esistono di differenti di altri popoli.
Io tengo un piccolo acchiappasogni attaccato allo specchietto della mia Jeep sperando che mi aiuti guidandomi nei miei percorsi verso la libertà.

Baol

[25-05-2006]

La vita di un Baol è una sorta di scherzo da prete.
Sempre alla ricerca di qualche anima in pena da aiutare, dall'idealista che ha perso gli ideali, all'amante senza amata, al bimbo che, rotta la Playstation, ha dimenticato come si fa a giocare.
Il Baol si fa in quattro per queste persone, infonde fiducia, fa tornare la voglia di vivere, sperare, giocare.
Poi, all'improvviso, quando tutti i problemi del mondo paion risolti, il Baol si ritrova solo e abbandonato, apparentemente senza motivo, a bere un Anagrafe di Galles all'Apocalypso.
E lui non capisce perchè: si tormenta, pervaso da assurdi quanto paranoici sensi di colpa si chiede dove ha sbagliato.
Finchè un giorno, quando sarà vecchio abbastanza, verrà finalmente (è ancora da capire se ciò sia un bene o un male) a conosenza del proprio segreto/destino.
Bhe! Io conosco questo segreto ma quello che ho scoperto invecchiando è di essere anche io un Baol.


Quale è il segreto?
Per scoprirlo vi invito a leggere "Baol" di Stefano Benni.

Pendolare!

[22-05-2006]

Controllore: Biglietti!
Pendolare: Ecco, un attimo, a lei!
C: Guardi che questa è la prima classe e il suo abbonamento è di seconda.
P: Ma se non sono nemmeno seduto.
C: Mi scusi ma la classe si rifersce alla vettura e non alla poltrona.
P: Lo so, ma il fatto è che la seconda è piena e ci sono tre carrozze di prima quasi vuote l'errore è vostro.
C: Infatti la capisco ma e non le faccio la multa ma dovrebbe accomodarsi in seconda classe.
P: Mi scusi ma se vado in seconda il treno viaggia meglio?
C: Non sono io che decido le regole e nemmeno come comporre il treno.
P: Infatti io mi lamento di Trenitalia e non di lei, ma visto che lei fa da tramite se sono in difetto nei confronti di Treninitalia pensavo che facesse da tramite anche nel caso opposto.
C: No mi spiace, per quello puo inviare una lettera all'ufficio reclami. Comuque è una questione di rispetto per chi ha pagato per la prima.
P: Ed il rispetto per il passeggero che ha pagato per la seconda? ed il rispetto degli orari?
C: Deve sempre rivolgersi all'ufficio reclami. Guardi non ho tempo di discutere,se non vuole accomodarsi in seconda classe, mi paghi la differenza di tariffa.
P: Facciamo così io vado in "seconda" e lei mi rimborsa la differenza tra "seconda" e "vagone bestiame"?
C: Si accomodi in seconda! Oppure chiamo la polizia!
Altoparlante: Stiamo arrivando alla stazione di ****, il treno viaggia con 25 minuti di ritardo.
P: Grazie sono arrivato buona giornata, mi fermerei volentieri a discutere ma (grazie a voi) sono in ritardo per il lavoro, a domani!

Il perchè di una Jeep.

[18-05-2006]

Cerca di immaginare una che sera d'estate, dopo una buona mangiata alla brace all'aperto, un gruppo di una decina di amici decida di fare un giretto tra le montagne.
Rimossi tetti e portiere, si accendono i motori e sei Jeep partono attraversando i sentieri in mezzo agli alberi.
Si continua a salire cercando i punti migliori in cui affrontare i passaggi più difficili.
Tensione e adrenalina "a mille".
Poi finalmente giungi in una radura, tacciono i motori e i fari si spengono, resta accesa solo un autoradio che suona "The End" dei Doors versione live. L'adrenalina comincia a scendere e le stelle, lontane dalle luci della città, sono più luminose di quanto tu potessi ricordare.
Se ci riesci hai capito il "perchè" della Jeep.