30 novembre 2010

Il re di Beataignoranza

C'erano una volta degli omini verdi che giravano per il regno di Beataignoranza rivelando segreti riguardo il re.
Questi segreti erano molto pericolosi perchè avrebbero fatto capire alla gente che le tasse erano ingiuste e rivelavano come essi si sarebbero potuti liberare del tiranno.
Inizialmente il re mandò le sue guardie a imprigionare gli omini verdi ma questi continuavano a diffondere la loro voce, allora provò a tagliare loro la lingua ma essi parlavano lo stesso.
Quando si rivelaro inefficaci perfino le torture, provò a farli uccidere, ma per ogni uno che ne ammazzava, ne comparivano almeno due nuovi che, oltre al resto, denunciavano anche l'ingiusto omicidio.
Il re capì che la strategia era sbagliata e smise di opporsi.
Ordinò ai suoi uomini di dipingersi di verde e andare in giro a parlare male di lui unendo a quanto già saputo fatti completamente inventati e sempre più palesemente falsi.
Alla fine il regno di Beataignoranza fu pieno di uomini verdi che sparavano cazzate grandi quanto l'evasione fiscale di un noto presidente del consiglio italiano e la gente smise di dare ascolto agli omini verdi.

27 maggio 2010

vorrei...

Vorrei diventare intelligente cinque minuti per capire quanto sono idiota!

17 marzo 2010

Storiellina Zen

Tanto tempo fa, c'erano due monaci che andavano di villaggio in villaggio a raccogliere le offerte per il loro convento.
Un giorno arrivarono ad un fiume. Il ponte era crollato e l'acqua scorreva impetuosa. Sulla riva i due uomini pii videro una giovane donna che singhiozzava disperata. Le chiesero: "Perché piangi?". Questa rispose: "Devo assolutamente attraversare il fiume, perché mia madre, che vive sull'altra riva, sta molto male e ha assolutamente bisogno delle mie cure, ma non so nuotare e ho il terrore dell'acqua".
Il più anziano dei monaci le disse: "Non ti preoccupare, abbracciati a me, ti porto io dall'altra parte!".

A sentire questo, il monaco più giovane sbottò: "Ma, fratello, lo sai che è contro la nostra regola toccare una donna..." Al che l'anziano rispose: "Sì, è vero, ma qui si tratta di aiutare a salvare una vita; le regole sono fatte per l'uomo, non viceversa".

Ciò detto, prese in braccio la bella figliola e attraversò il fiume. Arrivato dall'altra parte, la depose a terra e, accompagnato dai ringraziamenti e dalle benedizioni della donna, insieme al confratello, riprese il suo cammino.
Dopo aver percorso un lungo tratto, il monaco giovane, che era rimasto silenzioso e corrucciato per tutto quel tempo, esplose: "Scusa, fratello, ma quello che hai fatto è stato veramente molto grave, come potrai mai giustificarti?".

Il monaco anziano si fermò, lo guardò sorridendo e rispose: "Sì, è vero, dal tuo punto di vista ho infranto una regola e ti chiedo perdono per averti provocato turbamento, ma io la donna l'ho salutata là, sulla riva del fiume, mentre sembra che tu, dopo tutta questa strada, non l'abbia ancora lasciata andare!"


Questa fiaba mi e' stata raccontata tempo fa, quando non perdevo occasione per urlare ai 4 venti che non amavo piu la mia ex
Ovviamente quando realmente non ho provato più nulla non ho più sentito la necessità di dirlo.

La dedico chi si trova in situazioni analoghe e a chi commpie delle scelte solo perche gli hanno insegnato che sono cosa giusta senza però capirne il vero motivo.

Tratto dalle massime di Confucio (grazie Claudia per la segnalazione)

15 dicembre 2009

Idee regalo!


Caro Babbo Natale, visto che sono stato buono e molti ne hanno approfittato, visto che mi sono stancato di esserlo, potresti, per cortesia...


Ora però non venite a farmi la morale che su certe cose non si scherza, tanto è chiaro che è la solita montatura mediatica, anzi ormai siamo scaduti nel grottesto!

Ritengo che Berlusconi sia stato un bersaglio troppo facile per l'importanza che riveste.
Dal punto di vista di una persona ignara dei fatti, il gesto poteva anche essere un diversivo per un attacco più grave: troppo rischioso, quindi, ripresentarsi al pubblico riesponendosi ad una situazione di pericolo solo per mostrarsi come vittima.
La mattina seguente centinaia di miglia di persone si sono trovate le loro iscrizioni a gruppi vari (solidali ai terremotati, a sfavore del cavaliere, di amanti della pizza e della moda ecc) di facebook mutate in iscrizioni a gruppi di soliderietà con Berlusconi. Una truffa del genere non si organizza in una sola notte.
Tutto questo distoglie l'attenzione dagli scandali che coinvolgono il Cavaliere prorpio quando si sta per andare a votare contro la fiducia al (suo) governo offrendo agli alleati il pretesto per riavvicinarsi.
Dopo di questo verrà discussa una legge per censurare proprio quel web su cui si è appena gettato discredito con la truffa dei gruppi metamorfici che (guarda caso) è proprio il mezzo tramite il quale la gente si fatta sentire contro di lui ed ha organizzato una manifestazione. Già la censura comincia ad essere evidente:

Troppe coincidenze non trovate? Bisognerebbe avere i paraocchi per non vederle!
Mi chiedo come si faccia a far conciliare queste due notizie attuali:

e

Da quando la pena di morte a mezzo percosse a fronte di un giudizio sommario rientra nei limiti della
nostra Costituzione?
Sembra una macchina che si è messa in moto in cui tutti gli ingranaggi si muovono con spaventosa precisione: Cui prodest [**]?

... Caro Babbo Natale, ho cambiato idea: vista la situazione posso avere un buono per un soggiorno illimitato li da te al polo o per qualche altro posto lontano da qui? Questa volta la stanno faccendo davvero grossa e non si curano nemmeno troppo di nasconderla!



*
Corsi e ricorsi storici:
Il 15/12/1969 Giuseppe Pinelli muore cadendo da una finestra: nessun colpevole.
Il 15/12/2009 le forze dell'ordine scagionanate per la morte di Stefano Cucchi.

** La locuzione latina cui prodest? (lett. "a chi giova?") deriva dalle parole pronunciate da Medea nell'omonima tragedia di Seneca.

Ai versi 500-501 ella afferma: "cui prodest scelus, is fecit", cioè "colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l'ha compiuto".
Il concetto espresso da Medea è alla base di ogni ricerca investigativa: la scoperta di un possibile movente favorisce anche la scoperta del colpevole, o comunque limita il numero dei sospettati.
Ma anche nella vita di ogni giorno, domandarsi sempre "cui prodest?" - altrimenti reso con Cui bono? - aiuta a rintracciare i fini ultimi e i reali interessi che leggi, decreti o semplici decisioni nascondono, al di là degli alti ideali che sembrano proporsi e garantire. (fonte wikipedia).

24 novembre 2009

24 settembre 2009

Something 'Bout You

Dopo quasi un anno questa canzone ha trovato una persona a cui essere dedicata: Ti amo Claudia!

Ansia da consenso?

R: M. ti devo parlare...
M: Dimmi!
R: Hai un grosso problema!
M: Quale?
R: Nel nostro gruppo nessuno ti sopporta.
M: Non penso che mi escluderanno per questo.
R: No, sai benissimo che non possiamo fare a meno delle tue capacità.
M: Allora io non ho problemi, ce li ha chi mi deve sopportare.

9 dicembre 2008

Natale!

Questa volta mi rifiuto: il Natale non lo festeggio.
Non per un fatto religioso o politico ma solo per coerenza.
Non ci trovo nulla da festeggiare, trovo ipocrita questo “buonismo”, non si può essere buoni una volta e poi “normali” per il resto dell'anno.
La bontà non è una qualità che si può accendere e spegnere a volontà come le luminarie natalizie: una persona e d’animo buono o non le è.
Quello che ci fa sentire bene (che noi scambiamo per l’essere buoni) è solo una distensione dell’aggressività quotidiana, una tregua concordata col nostro odiato antagonista (il prossimo) dal quale presupponiamo di ricevere un atteggiamento reciproco. Una fase in cui riprendiamo il fiato per tornare al conflitto di ogni giorno con rinnovate energie.
Ci sentiamo migliori dando qualche monetina ad un bimbo di strada (agghindato da pezzente per l'occasione) come si getta un osso al cane; poi alimentiamo, con regali alla moda, il consumismo. Proprio quel consumismo che fonda la sua esistenza sulle disegualianze tra i popoli, quello che (per intenderci) provoca la morte di 30 mila bambini sotto i 5 anni ogni giorno (25 dicembre compreso), quello al cui confronto Erode era una brava persona.
Questa volta mi rifiuto: il Natale non lo festeggio.

13 novembre 2008

Insulti

Ho votato la sinistra e mi sono sentito dare del "coglione", penso che definire Obama "abbronzato" non sia una carineria e, di conseguenza, mi sento dare dell'"idiota".
Poi però se do del "testa di cazzo" a un certo nano rischio di beccarmi una querela per diffamazione...

P.S. 27-05-2011: la musica non cambia... ora sono uno senza cervello

11 novembre 2008

Grigiore

Dopo mesi in questo ufficio ho scoperto che le veneziane all'interno dei doppi vetri delle finestre alla mia destra possono essere sollevate.
Fino ad ora cercavo di orientarle in modo che filtrassero meno luce possibile, ma ora, finalmente, posso guardare fuori senza l'effetto sbarre di galera orizzontali.
Peccato per la giornata, il cielo è grigio e pesante e non mi riesce di immaginare nulla che potrebbe renderla più piacevole (come un caminetto per quando nevica, mari cristallini per le belle giornate estive o le gocce sul vetro quando piove).
Il traffico nella piazza sottostante scorre lento, sembra impigrito.
A sinistra c'e' tutto l'open-space, colleghi e superiori, illuminati dai neon, lavorano con espressioni ancora più plumbee della giornata.
Ora, però, posso guardare fuori, volgere lo sguardo verso il cielo, all'infinito. Dietro alle nuvole c'e' il sole, lo so, ne sono certo.

6 ottobre 2008

Sincerità

C'è bisogno di indossare maschere se non perchè ciò che vi si cela sotto non è bello come si vorrebbe credere o far credere?
La persona sincera non è necessariamente una stupida che dice sempre la verità a costo di rimetterci.
Una persona può essere talmente saggia da evitare di dover dissimulare la verità semplicemente facendo in modo di non aver nulla da nascondere.
Se, nonostante la propria onestà, per cautelarsi o per affrontare ad armi pari un bugiardo, una persona è costretta alla menzogna farebbe bene a riconsiderare le proprie frequentazioni.
A volte si tende a credere a più a ciò di cui abbiamo bisogno che all'evidente realtà. In questi casi si tende ad accettare una menzogna (nostra o di un altro) che ci illuda, almeno per un attimo, di essere al di fuori della situazione che ci affligge.
Alla lunga questa situazione illusoria, non combaciando con riscontri reali, ci provoca una sofferenza di cui scegliamo di ignorare (pur di non affrontare la verità) la reale provenienza (e spesso persino l'esistenza) e, di conseguenza, non abbiamo modo di combatterla.

25 luglio 2008

Canzoni longeve


Cambiano le mode, tempi, i mezzi a disposizione e (con essi) il modo di fare musica.
Ad esempio, l'uso dei microfoni ha dato il via a nuove tecniche di canto (musica leggera), analogamente gli amplificatori hanno portato alla ribalta strumenti come la chitarra (un tempo poco considerata per lo scarso volume di suono emesso), così come i sintetizzatori elettronici, hanno soppiantato molti strumenti.
Anche il nostro modo di vivere influenza il modo di fare musica, ed esempio il ritmo (80 battiti al minuto) delle ballate western ricorda il ritmo del passo del cavallo, i ritmi più complessi del reggae riportano alla mente i suoni più articolati della natura delle foreste tropicali.
Considerare, però, i generi di musica come cose totalmente differenti è un po’ come considerare una mucca nera come l’opposto di una mucca bianca. Le regole fondamentali della musica, infatti, sono rimaste invariate nel secoli, la scala è sempre pentatonica (divisa in 12 note, per intenderci, i 7 tasti bianchi e 5 neri del pianoforte).
Quello che cambia sostanzialmente, quindi ,sono gli arrangiamenti, la ritmica ed alcune modulazioni.
A conferma di tutto ciò vorrei parlarvi di alcune canzoni che, sia pur con vari riarrangiamenti sono sopravissute alle mode e ai tempi.
John Barleycorn (must die)’, uno splendido brano riproposto dai Traffic nel 1970 ed utilizzato da Gabriele Salvatores come colonna sonora nel film ‘Nirvana’ nel 1997 nasce, in realtà, come brano folk inglese attorno al 1400 e si contano innumerevoli riedizioni e rielaborazioni nel corso dei secoli.
Scarborugh Fair’, famosa la versione cantata da Simon & Garfunkel nel 1965, deriva, anch’essa dopo varie rivisitazioni, da una ballata scozzese del tardo 1600. Ancora oggi è un brano molto noto ed ascoltato.
The House of the Rising Sun’ è tratto da una ballata medioevale trasformata, nel tempo, in blues e portata alla ribalta dagli Animals nel 1964. Di questa canzone è interessante notare come la traduzione (perbenista) italiana scritta da Pallavicini e Mogol (‘La Casa del Sole’ catata da I Bisonti 1967) discosti interamente dal tema originale (in cui si parla di una casa chiusa) diventando una canzone che parla di amore.
Molto più fedele la traduzione di De Andrè nella sua versione della canzone ‘Geordie’, ballata britannica del 1500, anche se viene censurato (solito moralismo) il pezzo in cui la fanciulla offre i suoi tre figli (uno ancora in gestazione) in cambio della vita dell’amato. Di questa canzone segnalo una favolosa interpretazione di Joan Baez.
Anche se molto più giovane, è degna di nota per la sua evoluzione ‘Knock on Wood’ scritta da Eddie Floyd e Steve Cropper nel 1967, riproposta con successo da Otis Redding(1967), Wilson Picket, David Bowie(1974), Amii Stewart(1978) ed Eric Clapton(1985).

12 maggio 2008

Grazie Alpini!

Si può discutere sul fatto che una guerra possa essere giusta o meno, o che lo sia il concetto in generale.
Si dice che sia beato il paese che non ha bisogno di eroi.
Sta di fatto che l'Italia d'eroi ne ha avuto bisogno e che le guerre hanno esatto sacrifici, fino a quello estremo della vita, da uomini che non le hanno combattute per interessi personali.
C'è, tuttora, chi combatte la sofferenza, con opere bene, anche quando non ne è colpito personalmente e non sarebbe tenuto a farlo.
Molti Alpini sono (o purtroppo sono stati) tra queste persone.
Ieri, da alpino, all'adunata nazionale di Bassano Del Grappa non sono riuscito a trattenere le lacrime per una delle emozioni tra le più profonde che ho mai provato.
Sfilando in mezzo alle persone, vedevo gente che era lì da ore e non si stancava di applaudire al nostro passaggio, di ricordarci che ci voleva bene. Più camminavo, meno sentivo la stanchezza e il caldo arrivando a sperare che l'arrivo fosse sempre più distante.
Inizialmente pensavo di non meritare di trovarmi lì (io il servizio militare neanche volevo farlo e non sono ancora iscritto all'A.N.A), poi ho realizzato che il vero onore, indossando il cappello con la penna, era quello di rappresentare un concetto, come l'essere Alpino (Alpinità), reso grande da moltissime persone.
Ho dedicato ogni passo che facevo, ogni applauso che ricevevo e ricambiavo, ogni ringraziamento, ogni emozione, a queste grandi persone (alcune conosciute, altre solo immaginate).
Questo è un piccolo blog letto da pochi e certi eventi avrebbero meritato spazi più in vista sui giornali (oggi non ho trovato traccia dell'evento sui siti dei maggiori quotidiani).
In questo spazio però posso (e voglio) ringraziare tutte le persone presenti, Alpini di fatto o Alpini nel cuore.
Grazie a chi ha applaudito, a chi ha sorriso, ai bambini che osservavo divertiti, grazie alla signora che mi ha accolto nel suo giardino e mi ha ricucito il cappello pungendosi il dito, ma dandomi, così, la possibilità di sfilare a testa alta come la situazione richiedeva.
Soprattutto, "Grazie Alpini".

6 maggio 2008

... e la Birmania? (reprise)

Cosa è successo in Birmania? Prima ha suscitato un clamore mediatico il fatto che una dittatura militare, appoggiata da Cina e Russia, ammazzasse monaci e poveracci.
I malcapitati avevano come unica colpa quella di protestare contro la fame conseguente alla svendita delle risorse alle nazioni finanziatrici del governo.
Poi silenzio ... silenzio ... silenzio, ce ne stavamo quasi dimenticando.
Il ricatto mediatico alla Cina si è spostato verso la questione Tibet-Olimpiadi.
Ora 27 mila morti, tutti in un colpo, riportano la Birmania alla ribalta della cronaca e costringono il regime attuale ad accettare l'intervento "umanitario" degli stati che gli si opponevano.
In questo modo chi presagiva che gli U.S.A. avrebbero portato la loro ricetta di "democrazia all'uranio impoverito" è stato smentito: hanno gia ottenuto quello che volevano.
Se esprimessi le mie opinioni rischierei di passere per cospirazionista paranoico, lascio quindi al lettore la libertà di informarsi e farsi un'idea propria.

P.S. qualcuno ha mai sentito parlare del progetto H.A.A.R.P?

23 aprile 2008

Siamo cio che ...

Si discute da tempo se l'uomo sia ciò che mangia piuttosto di ciò che indossa.
E' vero che rigeneriamo cellule e mutiamo grazie a ciò che ingeriamo, è anche vero che il nostro modo di vestire denota spesso il nostro modo di essere.
Io penso che vi sia un modo di essere, ai nostri giorni, che comprende i primi due ed anche altro.
Guardiamo la TV e diventiamo ipocriti buonisti come la De Filippi, decelebrati al punto di commuoverci per un riappacificamento tra due deficienti dimenticandoci che i problemi veri sono altri.
Vestiamo Nike perché lo fanno i campioni ignorando che sono prodotti dello sfruttamento minorile.
Indossiamo diamanti che sono pubblicizzati con un "per sempre", senza considerare che, a causa della lotta per sfruttamento delle miniere di diamnte, per uomini e bambini soldato liberiani, le mani e la vita sono durati (di contro) "per troppo poco".
Beviamo la Coca Cola che ci spacca lo stomaco e che è costata la vita ai sindacalisti colombiani che protestavano per le condizioni inumane a cui i lavoratori che la producono sono sottoposti.
Mangiamo polli allevati in condizioni terribili e gonfiati con estrogeni solo perchè la Clerici e Bigazzi ci dicono (durante la prova del cuoco) che la carne bianca, quando c'e' bisogno di incrementarne le vendite, fa bene.
Compriamo mozzarelle alla diossina perchè Gianni Riotta da più risalto alla menzogna che non vi sia da temere (grazie ai controlli, a suo dire, efficentissimi) piuttosto che al fatto che veniamo avveleneti di giorno in giorno.
Accettiamo senza ragionare tutto ciò che ci dice la TV rendendoci complici delle peggiori nefandezze.
Insomma l'uomo è ciò che guarda alla televisione: un essere ipocrita buonista, vestito del sudore dei bambini, che beve il sangue dei poveri, imbellettato di trofei di mutilazione e morte, gonfio di estrogeni, OGM e diossina, del tutto incapace di decidere con la propria testa.
E' questo che vogliamo essere? Pensiamoci la prossima volta che proviamo l'impulso di rovinarci la serata (e la mente) guardando la TV.

15 aprile 2008

Rotta verso il papocchio di centro

La farsa delle elezioni segna un'altro duro colpo per la democrazia.
Non mi riferisco al vincintore, quello si sapeva che avrebbe vinto, e poi anche se fosse toccato a quell'altro avrebbe fatto poca differenza (certo avrei preferito il PD solamente per una questione di stile).
Ciò che, invece, è veramente grave è la scomparsa dei partiti di destra e sinistra.
Tutti ne gioiscono, quelli di centrosinistra sono contenti che non vi siano più i "fascisti" in parlamento e che non vi siano più i "comuinisti" a portare via voti utili allo schieramento forte.
Stesso ragionamento a partiti invertiti per il centrodestra.
Questi partiti non godevano di ottima salute, anzi, ormai erano malati terminali contagiosissimi da tenere alla larga, ma ora si è riuscito a fare in modo che gli italiani, rassegnati, vedano la loro fine come una cosa positiva e sensata.
Ovviamente questo grazie ai dirigenti di quelle correnti politiche che, intenzionalmente, si sono scavati la fossa ad arte.
E' da tempo infatti che questi partiti non facevano altro che agire da disturbo ma, quanto meno, a volte, accettando decisioni contro la loro filosofia politica, costringevano le persone a qualche minuto di ragionamento (risultando quindi scomodi a chi detiene il vero potere).
Ora la nostra democrazia, il nostro diritto di scelta, sono rappresentati da due papocchi di centro non dissimili e complici tra loro che non fanno altro che raccogliere consensi fingendo di opporsi alle malefatte dell'altro.
Non sono dissimili nemmeno nella sigla ed il corriere ne ha anche invertito la posizione nei grafici posizionando i dati del PD a destra e quelli del PDL a sinistra.
Ci spacciano tutto questo come utile alla governabilità del paese da parte di un partito forte, ma anche il dispotismo non è una forma di governo forte?
Quello che ci spacciano per un governo forte è, in realtà, una coalizione di due partiti che non sono nuovi alla lite.
Situazione creata ad arte per avere, in caso fosse necessario un repentino cambio di rotta, la possibilità di fare cadere il governo e sostituirlo con uno più adeguato (non certo agli interessi dei cittadini).
...
Ma una buona notizia c'è: aumenta l'astensionismo. Non un astensionismo di disenteresse ma quello di protesta. Un silenzio che urla di smetterla di prendenderci per stupidi.

9 aprile 2008

Augh Senatur!

Quando l'ultima fiamma sarà spenta, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce catturato, solo allora capirete che non si può mangiare denaro.

Tatanka Yotanka (Toro Seduto)

Non è mia abitudine commentare le manfrine politiche riguardanti le campagne elettorali.
Quando, però, la sceneggiata sconfina dall'ambito politico e risulta offensiva nei confronti di argomenti a cui tengo particolarmente, mi diventa difficile tacere.
Mi riferisco a quel manifesto che compare in strada, in tv e su internet recante un disegno di un nativo americano impiumato a modo di capo tribù accompagnato dallo slogan: "Loro non hanno potuto mettere regole all'immigrazione ora vivono nelle riserve! Pensaci".
Faccio notare che gli ignoranti xenofobi razzisti che si sentono rappresentati da un tale manifesto non possono minimamante identificarsi in culture così civili nei confronti del rispetto per la vita (anche quella dei forestieri).
La cosa di cui dovrebbero maggiormente rendersi conto è che quello che hanno subito i nativi americani è definibile come colonizzazione o conquista ma, assolutamente, non come immigrazione.
Gente piu ricca, con mezzi e industrie belliche all'avaguardia (per i tempi) ha sottomesso con la forza popoli tecnologicamente inferiori.
Si parla spesso, infatti, di conquistatori spagnoli o coloni inglesi e mai, ad esempio, di cowboy immigrati.
Se proprio vogliono cimentarsi in esempi calzanti di immigrazione dovrebbero fare riferimento agli italiani che, in America o in Germania, lavoravano sacrificando salute e, spesso, la vita per un pezzo di pane e due scarpate nel culo.

Svegliatevi gente! Se un giorno saremo costretti a vivere nelle baracche non sarà colpa degli immigrati ma delle banche centrali che, detenendo incostituzionalmente la sovranità sulla nostra moneta (grazie alla complicità dei politici), speculando sull'economia ci stanno portando via anche la casa!

In memoria di un'amica, Nakomah.

25 marzo 2008

Arte moderna

Guillermo Habacuc Vargas, un sedicente artista, ha legato un cane randagio e lo ha lasciato morire di fame definendolo un opera d'arte.
Che cattivo il signor Guillermo, davvero cattivo!
Ora siamo tutti indignati, vorremmo la sua testa sul patibolo e abbiamo firmato petizioni.
Deve essere davvero grosso questo signore per essersi opposto a tutta quella gente che, incurante del pericolo personale, ha cercato di nutrire il cane, quando ancora era possibile.
Il vero problema è che, definendo quella crudeltà un opera d'arte, dobbiamo definire il Ruanda come la più bella delle 7 meraviglie.
Solo che lì a morire sono i bambini, le catene (quelle del debito internazionale) non si vedono e nemmeno si nota chi siano gli "artisti" autori del "capolavoro".
Se poi vogliamo evitare di essere definiti filantropi e preferiamo la dicitura d'animalisti (tanto per differenziare la nostra indignazione da quella della comune massa appartenete al genere umano) possiamo ammirare opere ineguagliabili come i naufragi delle petroliere o (senza andare poi tanto distante) le pecore morte per la diossina delle discariche abusive nel sud italia (guarda "sciur Brambilla" che li, a suo tempo, ci hanno portato anche i tuoi di rifiuti).
Allora, come valvola di sfogo, prendiamocela con il nostro "cattivo abbordabile" illuminato ad arte dai riflettori dei media.
Assolviamo invece capi di stato, mafiosi, petrolieri e, soprattutto, i grossi banchieri direttori di questi orchestrali.
Rigraziamoli per la loro abilità nel celare alle nostre coscienze i veri scempi.
Dobbiamo, per forza, farlo perchè mettere in discussione loro vorrebbe dire condannare il nostro stile di vita e, quindi, anche noi stessi.
E allora diciamo pure che le cose sono sempre state così e non possiamo farci nulla, esattamente come nessuno di noi ha preso un aereo per andare a nutrire quel cane perchè un cartello lo vietava.
Ognuno di noi potrebbe scrivere 30.000 post al giorno (uno per ogni bambino morto di fame) per essere un po' meno ipocrita.
Bene, io (solo per oggi) mi sono liberato di un trentamillesimo della mia ipocrisia.