
Caro Babbo Natale, visto che sono stato buono e molti ne hanno approfittato, visto che mi sono stancato di esserlo, potresti, per cortesia...
Ritengo che Berlusconi sia stato un bersaglio troppo facile per l'importanza che riveste.
Dal punto di vista di una persona ignara dei fatti, il gesto poteva anche essere un diversivo per un attacco più grave: troppo rischioso, quindi, ripresentarsi al pubblico riesponendosi ad una situazione di pericolo solo per mostrarsi come vittima.
La mattina seguente centinaia di miglia di persone si sono trovate le loro iscrizioni a gruppi vari (solidali ai terremotati, a sfavore del cavaliere, di amanti della pizza e della moda ecc) di facebook mutate in iscrizioni a gruppi di soliderietà con Berlusconi. Una truffa del genere non si organizza in una sola notte.
Tutto questo distoglie l'attenzione dagli scandali che coinvolgono il Cavaliere prorpio quando si sta per andare a votare contro la fiducia al (suo) governo offrendo agli alleati il pretesto per riavvicinarsi.
Dopo di questo verrà discussa una legge per censurare proprio quel web su cui si è appena gettato discredito con la truffa dei gruppi metamorfici che (guarda caso) è proprio il mezzo tramite il quale la gente si fatta sentire contro di lui ed ha organizzato una manifestazione. Già la censura comincia ad essere evidente:
Troppe coincidenze non trovate? Bisognerebbe avere i paraocchi per non vederle!
Da quando la pena di morte a mezzo percosse a fronte di un giudizio sommario rientra nei limiti della nostra Costituzione?
... Caro Babbo Natale, ho cambiato idea: vista la situazione posso avere un buono per un soggiorno illimitato li da te al polo o per qualche altro posto lontano da qui? Questa volta la stanno faccendo davvero grossa e non si curano nemmeno troppo di nasconderla!
* Corsi e ricorsi storici:
Il 15/12/1969 Giuseppe Pinelli muore cadendo da una finestra: nessun colpevole.
Il 15/12/2009 le forze dell'ordine scagionanate per la morte di Stefano Cucchi.
** La locuzione latina cui prodest? (lett. "a chi giova?") deriva dalle parole pronunciate da Medea nell'omonima tragedia di Seneca.
Ai versi 500-501 ella afferma: "cui prodest scelus, is fecit", cioè "colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l'ha compiuto".
Il concetto espresso da Medea è alla base di ogni ricerca investigativa: la scoperta di un possibile movente favorisce anche la scoperta del colpevole, o comunque limita il numero dei sospettati.
Ma anche nella vita di ogni giorno, domandarsi sempre "cui prodest?" - altrimenti reso con Cui bono? - aiuta a rintracciare i fini ultimi e i reali interessi che leggi, decreti o semplici decisioni nascondono, al di là degli alti ideali che sembrano proporsi e garantire. (fonte wikipedia).