23 aprile 2008

Siamo cio che ...

Si discute da tempo se l'uomo sia ciò che mangia piuttosto di ciò che indossa.
E' vero che rigeneriamo cellule e mutiamo grazie a ciò che ingeriamo, è anche vero che il nostro modo di vestire denota spesso il nostro modo di essere.
Io penso che vi sia un modo di essere, ai nostri giorni, che comprende i primi due ed anche altro.
Guardiamo la TV e diventiamo ipocriti buonisti come la De Filippi, decelebrati al punto di commuoverci per un riappacificamento tra due deficienti dimenticandoci che i problemi veri sono altri.
Vestiamo Nike perché lo fanno i campioni ignorando che sono prodotti dello sfruttamento minorile.
Indossiamo diamanti che sono pubblicizzati con un "per sempre", senza considerare che, a causa della lotta per sfruttamento delle miniere di diamnte, per uomini e bambini soldato liberiani, le mani e la vita sono durati (di contro) "per troppo poco".
Beviamo la Coca Cola che ci spacca lo stomaco e che è costata la vita ai sindacalisti colombiani che protestavano per le condizioni inumane a cui i lavoratori che la producono sono sottoposti.
Mangiamo polli allevati in condizioni terribili e gonfiati con estrogeni solo perchè la Clerici e Bigazzi ci dicono (durante la prova del cuoco) che la carne bianca, quando c'e' bisogno di incrementarne le vendite, fa bene.
Compriamo mozzarelle alla diossina perchè Gianni Riotta da più risalto alla menzogna che non vi sia da temere (grazie ai controlli, a suo dire, efficentissimi) piuttosto che al fatto che veniamo avveleneti di giorno in giorno.
Accettiamo senza ragionare tutto ciò che ci dice la TV rendendoci complici delle peggiori nefandezze.
Insomma l'uomo è ciò che guarda alla televisione: un essere ipocrita buonista, vestito del sudore dei bambini, che beve il sangue dei poveri, imbellettato di trofei di mutilazione e morte, gonfio di estrogeni, OGM e diossina, del tutto incapace di decidere con la propria testa.
E' questo che vogliamo essere? Pensiamoci la prossima volta che proviamo l'impulso di rovinarci la serata (e la mente) guardando la TV.

15 aprile 2008

Rotta verso il papocchio di centro

La farsa delle elezioni segna un'altro duro colpo per la democrazia.
Non mi riferisco al vincintore, quello si sapeva che avrebbe vinto, e poi anche se fosse toccato a quell'altro avrebbe fatto poca differenza (certo avrei preferito il PD solamente per una questione di stile).
Ciò che, invece, è veramente grave è la scomparsa dei partiti di destra e sinistra.
Tutti ne gioiscono, quelli di centrosinistra sono contenti che non vi siano più i "fascisti" in parlamento e che non vi siano più i "comuinisti" a portare via voti utili allo schieramento forte.
Stesso ragionamento a partiti invertiti per il centrodestra.
Questi partiti non godevano di ottima salute, anzi, ormai erano malati terminali contagiosissimi da tenere alla larga, ma ora si è riuscito a fare in modo che gli italiani, rassegnati, vedano la loro fine come una cosa positiva e sensata.
Ovviamente questo grazie ai dirigenti di quelle correnti politiche che, intenzionalmente, si sono scavati la fossa ad arte.
E' da tempo infatti che questi partiti non facevano altro che agire da disturbo ma, quanto meno, a volte, accettando decisioni contro la loro filosofia politica, costringevano le persone a qualche minuto di ragionamento (risultando quindi scomodi a chi detiene il vero potere).
Ora la nostra democrazia, il nostro diritto di scelta, sono rappresentati da due papocchi di centro non dissimili e complici tra loro che non fanno altro che raccogliere consensi fingendo di opporsi alle malefatte dell'altro.
Non sono dissimili nemmeno nella sigla ed il corriere ne ha anche invertito la posizione nei grafici posizionando i dati del PD a destra e quelli del PDL a sinistra.
Ci spacciano tutto questo come utile alla governabilità del paese da parte di un partito forte, ma anche il dispotismo non è una forma di governo forte?
Quello che ci spacciano per un governo forte è, in realtà, una coalizione di due partiti che non sono nuovi alla lite.
Situazione creata ad arte per avere, in caso fosse necessario un repentino cambio di rotta, la possibilità di fare cadere il governo e sostituirlo con uno più adeguato (non certo agli interessi dei cittadini).
...
Ma una buona notizia c'è: aumenta l'astensionismo. Non un astensionismo di disenteresse ma quello di protesta. Un silenzio che urla di smetterla di prendenderci per stupidi.

9 aprile 2008

Augh Senatur!

Quando l'ultima fiamma sarà spenta, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce catturato, solo allora capirete che non si può mangiare denaro.

Tatanka Yotanka (Toro Seduto)

Non è mia abitudine commentare le manfrine politiche riguardanti le campagne elettorali.
Quando, però, la sceneggiata sconfina dall'ambito politico e risulta offensiva nei confronti di argomenti a cui tengo particolarmente, mi diventa difficile tacere.
Mi riferisco a quel manifesto che compare in strada, in tv e su internet recante un disegno di un nativo americano impiumato a modo di capo tribù accompagnato dallo slogan: "Loro non hanno potuto mettere regole all'immigrazione ora vivono nelle riserve! Pensaci".
Faccio notare che gli ignoranti xenofobi razzisti che si sentono rappresentati da un tale manifesto non possono minimamante identificarsi in culture così civili nei confronti del rispetto per la vita (anche quella dei forestieri).
La cosa di cui dovrebbero maggiormente rendersi conto è che quello che hanno subito i nativi americani è definibile come colonizzazione o conquista ma, assolutamente, non come immigrazione.
Gente piu ricca, con mezzi e industrie belliche all'avaguardia (per i tempi) ha sottomesso con la forza popoli tecnologicamente inferiori.
Si parla spesso, infatti, di conquistatori spagnoli o coloni inglesi e mai, ad esempio, di cowboy immigrati.
Se proprio vogliono cimentarsi in esempi calzanti di immigrazione dovrebbero fare riferimento agli italiani che, in America o in Germania, lavoravano sacrificando salute e, spesso, la vita per un pezzo di pane e due scarpate nel culo.

Svegliatevi gente! Se un giorno saremo costretti a vivere nelle baracche non sarà colpa degli immigrati ma delle banche centrali che, detenendo incostituzionalmente la sovranità sulla nostra moneta (grazie alla complicità dei politici), speculando sull'economia ci stanno portando via anche la casa!

In memoria di un'amica, Nakomah.