
E' vero che rigeneriamo cellule e mutiamo grazie a ciò che ingeriamo, è anche vero che il nostro modo di vestire denota spesso il nostro modo di essere.
Io penso che vi sia un modo di essere, ai nostri giorni, che comprende i primi due ed anche altro.
Guardiamo la TV e diventiamo ipocriti buonisti come la De Filippi, decelebrati al punto di commuoverci per un riappacificamento tra due deficienti dimenticandoci che i problemi veri sono altri.
Vestiamo Nike perché lo fanno i campioni ignorando che sono prodotti dello sfruttamento minorile.
Indossiamo diamanti che sono pubblicizzati con un "per sempre", senza considerare che, a causa della lotta per sfruttamento delle miniere di diamnte, per uomini e bambini soldato liberiani, le mani e la vita sono durati (di contro) "per troppo poco".
Beviamo la Coca Cola che ci spacca lo stomaco e che è costata la vita ai sindacalisti colombiani che protestavano per le condizioni inumane a cui i lavoratori che la producono sono sottoposti.
Mangiamo polli allevati in condizioni terribili e gonfiati con estrogeni solo perchè la Clerici e Bigazzi ci dicono (durante la prova del cuoco) che la carne bianca, quando c'e' bisogno di incrementarne le vendite, fa bene.
Compriamo mozzarelle alla diossina perchè Gianni Riotta da più risalto alla menzogna che non vi sia da temere (grazie ai controlli, a suo dire, efficentissimi) piuttosto che al fatto che veniamo avveleneti di giorno in giorno.
Accettiamo senza ragionare tutto ciò che ci dice la TV rendendoci complici delle peggiori nefandezze.
Insomma l'uomo è ciò che guarda alla televisione: un essere ipocrita buonista, vestito del sudore dei bambini, che beve il sangue dei poveri, imbellettato di trofei di mutilazione e morte, gonfio di estrogeni, OGM e diossina, del tutto incapace di decidere con la propria testa.
E' questo che vogliamo essere? Pensiamoci la prossima volta che proviamo l'impulso di rovinarci la serata (e la mente) guardando la TV.